Che cos’è la psicoterapia?
La psicoterapia è un percorso di trattamento dei disturbi psicologici di diversa natura e gravità che si realizza in una serie di incontri con un professionista sanitario, psicologo o medico, con una formazione specialistica quadriennale post-lauream. L’obiettivo della terapia è il cambiamento di modalità cognitive, emotive e comportamentali vissute dal soggetto come fonte di sofferenza. Tali modalità, disfunzionali, rigide e automatiche, possono creare nel soggetto circoli viziosi che rischiano di compromettere il benessere e la qualità della vita, il funzionamento personale, relazionale, sociale, lavorativo e/o scolastico. La persona può arrivare ad esperire uno o più sintomi che possono limitare, inibire o modificare il comportamento. La psicoterapia, più nello specifico, è un processo attraverso il quale la persona, la coppia o la famiglia incontrano uno psicoterapeuta con l’obiettivo di modificare le proprie credenze e modalità di pensiero disfunzionali. È soprattutto un percorso di autoconoscenza di sé e delle proprie risorse.
La psicoterapia sistemico relazionale
La psicoterapia sistemico relazionale è un approccio psicoterapeutico che configura il disagio psichico e il sintomo come il risultato di uno squilibrio che si crea nel sistema o nei sistemi nel quale vive l’individuo e nel quale vive le proprie relazioni significative;
secondo quest’ottica, quando si presenta un problema psicologico, o per meglio dire un sintomo, sia esso emotivo, fisico o comportamentale, quest’ultimo non viene letto e trattato come caratteristica solo individuale, bensì come esito di esperienze relazionali di natura disfunzionale all’interno di uno o più sistemi di appartenenza (sistema familiare, sistema di coppia, sistema lavorativo o sistema scolastico).
“Compito del terapeuta relazionale, per giungere ad una diagnosi, è comprendere il sintomo, vale a dire dare un senso a quel modo di soffrire e di essere componente di una rete relazionale” (Bogliolo C., 2012).
Quali obiettivi si pone la psicoterapia sistemico relazionale?
In qualunque tipo di intervento ,individuale, con la coppia o con la famiglia intera, l’obiettivo che si pone la psicoterapia sistemico relazionale è quello di introdurre una nuova organizzazione, più funzionale, in quei sistemi familiari dove blocchi evolutivi nel ciclo vitale, confusione nei ruoli, mancanza di confini tra le generazioni hanno prodotto sofferenza psicologica espressa attraverso il sintomo in uno o più membri.
Ciò che si vuole ottenere è quindi la riattivazione di un percorso di evoluzione che coinvolge non solo la famiglia ma anche i sistemi relazionali di riferimento.
Chi può aiutare?
La psicoterapia sistemico relazionale permette di ampliare l’intervento configurandosi come la terapia ideale per la famiglia e la coppia, oltre che per l’individuo, mantenendo il focus dell’attenzione sui sistemi relazionali in cui questo è inserito. La terapia di coppia è consigliata in quelle situazioni in cui si sta vivendo una crisi della coppia e quando è presente una modalità comunicativa disfunzionale all’interno di essa. La terapia familiare è particolarmente consigliata nei casi in cui siano presenti sintomatologie e problematiche evolutive vissute da bambini e/o adolescenti.
1.1) Psicoterapia individuale
La psicoterapia individuale mira a restituire benessere alla persona che si trova in uno stato di sofferenza psichica che si manifesta attraverso sintomi, quali ad esempio ansia, depressione, attacchi di panico, disturbi psicosomatici di varia natura o più in generale per una crisi esistenziale. Il sintomo presentato dalla persona viene letto non tanto come problema dell’individuo ma piuttosto come espressione di disagio di uno o più sistemi di appartenenza (sistema famiglia, sistema coppia, sistema lavorativo, sistema scolastico, sistema amicale). L’approccio sistemico relazionale si fonda sul presupposto che non sia possibile spiegare lo sviluppo di un individuo indipendentemente dal sistema, ovvero dalle relazioni significative di cui esso è parte, né che sia possibile comprendere il suo comportamento avulso dal contesto nel quale esso ha luogo. Attraverso la relazione che si crea con il terapeuta l’individuo viene aiutato ad esplorare le aree e gli ambiti della propria vita al fine di comprendere lo sviluppo e l’insorgenza della sofferenza e della sintomatologia restituendo senso e significato personale. La psicoterapia individuale potremmo quindi definirla come un percorso di crescita e cambiamento che il soggetto compie a partire da un suo stato di insoddisfazione e sofferenza.
Quando è indicata una psicoterapia individuale?
L’intervento è particolarmente indicato, ad esempio, nelle situazioni in cui si presenta:
• disagio psicologico (depressione, attacchi di panico, ansia generalizzata o specifica, fobie, ossessioni)
• disagi legati alla perdita o mancanza di autostima
• disturbi di natura psicosomatica
• disturbi alimentari
• mancata elaborazione di eventi traumatici (incidenti, lutti, abusi, operazioni, trasferimenti, separazioni – divorzi)
• dipendenza affettiva
1.2) Psicoterapia di coppia
Il percorso terapeutico che coinvolge la coppia, sia essa eterosessuale o omosessuale, andrà ad affrontare le dinamiche disfunzionali che causano sofferenza all’interno della relazione affettiva e che non trova una risoluzione in autonomia.
Perché richiedere una psicoterapia di coppia?
Ci si può rivolgere a uno psicoterapeuta di coppia quando uno o entrambi i partner sperimentano un disagio significativo e prolungato nella vita di coppia, disagio che non si riesce a risolvere con tentativi autonomi. Serve quindi acquisire la consapevolezza che da soli non si riesce a superare il disagio.
Cosa fa un terapeuta di coppia?
Il terapeuta si focalizza sulla relazione e sui cambiamenti che possono essere apportati specificando gli obiettivi che la coppia espone e che possono essere, ad esempio, il superamento di una crisi, il riavvicinamento dell’intimità emotiva e/o sessuale e il cambiamento di stili comunicativi conflittuali. Una parte importante del percorso sarà quindi dedicata all’analisi delle aspettative e delle motivazioni che hanno portato la coppia in terapia. Compito del terapeuta sarà quello di aiutare i partner a definire le problematiche, mettere a fuoco le criticità al fine di modificare le dinamiche ripetitive e disfunzionali che la coppia mette in atto, promuovendo nuove modalità relazionali e comunicative. Si andranno ad introdurre nuovi elementi volti a modificare regole rigide e ripetitive nella coppia per superare l’impasse e valorizzare le risorse presenti all’interno di essa.
1.3 Psicoterapia familiare
Nella terapia familiare ad indirizzo sistemico relazionale i sintomi ed il disagio del singolo individuo sono da intendersi come il risultato di una complessa interazione tra esperienza soggettiva, qualità delle relazioni interpersonali più significative e capacità cognitive di autovalutazione della propria situazione. La famiglia, intesa come sistema di riferimento principale dell’esperienza emotiva e comportamentale di un individuo, è il primo contesto all’interno del quale i sintomi assumono una funzione precisa per il funzionamento relazionale del gruppo di persone che ne fanno parte. Sulla base di questo assunto la psicoterapia familiare consiste in un intervento terapeutico che coinvolge l’intero sistema familiare o una parte di esso.
Quando è indicata?
La psicoterapia familiare è particolarmente indicata nelle situazioni in cui la sofferenza è sentita e vissuta tra più componenti del nucleo familiare, nelle situazioni di esplicito conflitto relazionale e comunicativo ma soprattutto nei casi in cui il soggetto sofferente sia un minore. Le questioni che possono richiedere una terapia familiare possono essere numerose e molto variegate, tuttavia la maggior parte delle richieste afferisce ad eventi critici che la famiglia non riesce a superare e riorganizzare in autonomia. Possono essere più comunemente una conflittualità nella coppia genitoriale, l’arrivo di un figlio, l’adolescenza, difficoltà comunicative tra genitori e figli, una malattia, situazioni traumatiche non elaborate e molto altro, solo per citare le situazioni più diffuse.
Come funziona?
Nella terapia familiare solitamente è presente tutta la famiglia (genitori e figli) ma durante l’intervento il terapeuta può decidere di convocare separatamente solo alcuni membri di essa (solo genitori o solo figli) al fine di poter esporre liberamente i motivi del proprio disagio. La definizione condivisa di un obiettivo comune e l’impegno sono tuttavia condizioni necessarie per poter apportare i cambiamenti richiesti. Il terapeuta e la famiglia lavoreranno insieme per delineare la storia familiare e la sua struttura attuale, focalizzandosi sui rapporti interpersonali all’interno del sistema e sulla sofferenza e sui sintomi lamentati.
Perché funziona?
Lo psicoterapeuta che svolge la terapia con la famiglia aiuta i membri del sistema familiare ad esplorare in modo sicuro e protetto pensieri ed emozioni difficili da esprimere, le motivazioni che ci possono essere dietro comportamenti problematici, a capire il punto di vista altrui e a favorire l’empatia per la comprensione dei bisogni e delle necessità di tutti i membri della famiglia.